All'ingresso della biblioteca è presente una rampa di accesso per disabili in carrozzina.
Giorno | mattino | pomeriggio |
---|---|---|
Lunedì | chiuso | 15.00 - 18.00 |
Martedì | 9.00 - 12.00 | chiuso |
Mercoledì | chiuso | 15.00 - 18.00 |
Giovedì | 9.00 - 12.00 | chiuso |
Venerdì | chiuso | 15.00 - 18.00 |
Sabato | chiuso | chiuso |
In Villa Borzino, via XXV Aprile 17, sia all'interno che nel parco circostante, sono disponibili spazi per attività ed eventi.
La bella villa domina sulla parte nord del paese, al culmine del suo parco. Venne progettata da Giuseppe Crosa di Vergagni per Emilio Borzino. Conta cinquantadue stanze, ognuna con particolari decorativi diversi: somma delle abilità artigiane e artistiche presenti in Liguria ad inizio Novecento. Gli interni completano l’architettura del parco, in un continuo dialogo armonico. Di particolare bellezza il ninfeo che accoglie i visitatori davanti alla stazione ferroviaria di Busalla.
L’edificio squadrato della Biblioteca ha accolto in passato la palestra comunale, nella quale molti studenti hanno praticato sport. Dopo la costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport, l’edificio è stato oggetto di riqualificazione urbana. Oltre ai numerosi libri, la Biblioteca ospita un impianto multimediale che permette di organizzare diversi eventi culturali.
Al suo interno è attivo uno spazio “morbido” per giovani lettori e una postazione per mamme in allattamento.
Bertha Felicitas Sophie, baronessa von Suttner (Praga, 9 giugno 1843 – Vienna, 21 giugno 1914) è stata una scrittrice austriaca, insignita nel 1905 del Premio Nobel per la Pace.
La sua opera principale, che le garantì fama mondiale, è "Die Waffen nieder" (Giù le armi), pubblicata nel 1889. L'opera venne tradotta in più di 20 lingue e fu uno dei libri più letti e venduti del XIX secolo.
Per l'impegno profuso a favore delle tematiche pacifiste radicali, è considerata un simbolo del desiderio di pace dell'Austria. La sua effigie compare sulla moneta austriaca da due euro.
Suo padre, il feldmaresciallo Franz-Josef Graf Kinsky von Wchinitz und Tettau, apparteneva a una delle famiglie più antiche e altolocate della Boemia, mentre sua madre, Sophia Wilhelmine von Körner, proveniva dalla piccola nobiltà locale. Bertha crebbe in un ambiente aristocratico, a ridosso della corte imperiale, e imparò diverse lingue. Dopo aver cercato, senza successo, di intraprendere la carriera di cantante lirica fu costretta a cercarsi una occupazione quando l'eredità paterna si esaurì. Fu così che Bertha trovò un posto di governante e dama di compagnia nella casa del Barone Carl von Suttner. Fu lì che conobbe l'ingegnere e novellista Arthur Gundaccar Freiherr von Suttner, figlio del barone, e suo futuro marito. Per un breve periodo si trasferì a Parigi dietro invito dello scienziato Alfred Nobel in qualità di segretaria personale nel 1876, e subito dopo fece ritorno in patria per sposare segretamente l'amato Arthur, contro la volontà della famiglia di lui. Nel 1885 Bertha e suo marito si riconciliarono con la famiglia von Suttner che li ospitò nella dimora estiva di Hammansdorf nella Bassa Austria. La convivenza con un ambiente conservatore e di campagna era troppo soffocante per i due, soprattutto a causa del loro acceso anti-clericalismo, e per alleviare la pesantezza di questa condizione Bertha ricominciò a scrivere novelle brevi, iniziando a interessarsi alle problematiche pacifiste. Fu così che venne a conoscenza della International Arbitration and Peace Association, fondata a Londra nel 1880 dal pacifista inglese Hodgson Pratt, il cui scopo era la promozione degli arbitrati e dei trattati di pace contro il metodo della guerra nelle relazioni tra gli stati. Nel 1887 Bertha entrò in contatto con questa organizzazione pacifista, e pubblicò nel 1889 il suo capolavoro.
Dopo i suoi successi come scrittrice divenne una figura centrale nell'attivismo pacifista internazionale. Nel 1891 fondò la Società Pacifista Austriaca di cui rimase presidente fino alla sua morte. Sempre nel 1891 suo marito, Arthur, fondò la Associazione per il rifiuto dell'antisemitismo, con l'aiuto di importanti figure politiche austriache. Nel 1899 Bertha darà alle pubblicazioni il suo secondo romanzo dal titolo "Das Maschinenzeiltalter", traducibile in L'era delle macchine, dove si scaglia contro il nazionalismo predominante in Europa e contro la corsa agli armamenti.
Nonostante avesse subìto un duro colpo nel 1902 con la morte del marito, Bertha von Suttner continuò a sforzarsi di lottare per promuovere gli ideali comuni, e nel 1905 ricevette il Premio Nobel per la Pace. Nel 1906 ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzazione del "Comitato di Fratellanza Anglo-Tedesco" patrocinato dalla Conferenza di Pace del 1905 con l'obiettivo di riavvicinare i due paesi. Durante questo periodo tenne diverse conferenze dove mise all'erta il suo uditorio sui pericoli della militarizzazione della Cina e sul progresso degli aerei come velivoli da guerra.
Al Congresso di Pace del 1908 proclamò la necessità dell'unità europea come unico mezzo contro la catastrofe della guerra ormai diffusasi a livello mondiale.
Nell'agosto 1913 sebbene già fortemente provata dalla malattia Bertha partecipò alla Conferenza Internazionale di Pace dell'Aia dove venne eletta "generalissimo" del movimento pacifista. Nel maggio del 1914 partecipò all'organizzazione della XXI Conferenza di Pace che avrebbe dovuto tenersi a Vienna in settembre, ma morì il 21 giugno, un mese prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Il 10 maggio 2014, alla presenza del Cancelliere Dr. Andreas Shilhan del Consolato Onorario d'Austria e del Sindaco Mauro Valerio Pastorino, viene intitolata a Bertha von Suttner la nuova biblioteca comunale di Busalla (Genova).