Scegliere cosa fare

Scegliere cosa fare

La scelta del percorso formativo deve costituire un momento di riflessione attenta da parte degli studenti e delle famiglie partendo da una valutazione degli interessi e delle attitudini del ragazzo/ragazza.

L’Istat nella sua pagina dedicata alla formazione dei giovani evidenzia come in Italia:

  • il 15% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni abbandona prematuramente gli studi a fronte dell'11,1 % dell’UE dei 28 paesi più avanzati;
  • solo il 73,8% dei giovani, tra i 25 ed i 34 anni, in Italia, abbia conseguito un titolo di istruzione e formazione secondaria a fronte di un livello di scolarizzazione medio europeo significativamente più elevato pari all'83% dell’UE dei 28;
  • solo il 23,9% dei giovani, tra i 30 ed i 34 anni, in Italia, abbia conseguito un titolo di istruzione terziaria a fronte di un livello di scolarizzazione medio europeo significativamente più elevato pari al 37,9% dell’UE dei 28.

Il tasso relativamente basso di scolarizzazione italiano è frutto di una molteplicità di fattori (sociali, economici, culturali ecc.) tra questi va inclusa la scelta di un percorso non coerente con interessi ed attitudini dello studente che può portare anche all'abbandono scolastico specie se non si riesce a recuperare il giovane ad un percorso a lui più congeniale.

Un percorso che può aiutare a valutare le diverse scelte considera:

  • cosa piace/interessa (ambito di interesse);
  • cosa si è portati a fare (l’attitudine);
  • quale tipo di percorso formativo meglio risponde agli interessi e alle attitudini; verificando se ce ne sono diversi che possono rispondere alla ricerca e tra questi quale sviluppa le competenze necessarie per una attività professionale futura di proprio interesse;
  • quale percorso formativo trova una prospettiva occupazionale;
  • quali sono le scuole del territorio che offrono quel percorso/quei percorsi;
  • quale scuola ha il piano formativo più interessante per gli interessi/le attitudini dello studente.

Capire cosa piace ad un/una adolescente non è sempre facile tenuto conto della forte influenza dei media e del gruppo di coetanei: spesso la scelta di un corso di studi è influenzata dalle scelte dei compagni di classe o dagli eventi/programmi veicolati dalla televisione e dai media.

La famiglia può considerare:

  • quali siano state le esperienze, le attività e gli eventi che hanno acceso l’attenzione del bambino, i giochi preferiti, le curiosità;
  • il “consiglio orientativo” espresso dal Consiglio di classe per tutti gli alunni della terza classe secondaria di primo grado, che spesso contiene elementi importanti per le scelte di prosecuzione dell’obbligo d’istruzione fornendo indicazioni sia sugli interessi che sulle attitudini espresse;
  • il modo in cui il bambino apprende, quale è il suo tipo di intelligenza.

Per quest'ultimo aspetto una cornice teorica di riferimento può essere la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardener per la quale ogni persona esprime con intensità diverse un mix dei seguenti tipi di intelligenza:

  • Linguistica: “pensare con le parole e riflettere su di esse”;
  • Logico-matematica: “pensare con i numeri e riflettere sulle loro relazioni”,
  • Musicale: “pensare con e sulla musica”,
  • Visuo-spaziale: “pensare con immagini visive e fare elaborazioni su di esse”,
  • Corporeo-cinestetica: “pensare con e sui movimenti e i gesti”,
  • Interpersonale: “avere successo nelle relazioni con gli altri”,
  • Intra-personale: “riflettere sui propri sentimenti, umori e stati mentali”,
  • Naturalistica: “Pensare alla natura e al mondo che ci circonda”,
  • Esistenziale: “Pensare alle questioni etiche ed esistenziali”.

Il mix prevalente di attitudini dovrebbe portare a scegliere un tipo di ordinamento rispetto ad un altro e, all'interno di un ordinamento, un indirizzo rispetto ad un altro o, quantomeno, aiutare a restringere il campo delle scelte.

I giovani e le famiglie possono avvalersi nella loro riflessione:

  • degli orientatori presenti nella scuola;
  • delle attività di orientamento fatte nelle scuole che aderiscono a #Progettiamocilfuturo;
  • delle manifestazioni conoscitive (gli open day delle singole scuole e manifestazioni collettive come Orientamenti);
  • dei software che guidano l'analisi di interessi ed attitudini.

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