Una carta di Genova sull'Orientamento è stata approvata dalle commissioni della Conferenza delle Regioni e delle province autonome Istruzione, Università e Ricerca (X commissione) e Formazione e Lavoro (XI commissione) riunite in sede congiunta al salone Orientamenti di Genova.
Un’occasione, quella del Salone intitolato al React, che ha riportato in presenza le commissioni e che ha consentito l'elaborazione di un documento di proposta programmatica, da parte degli assessori regionali, per la riforma dell’orientamento a tutti i livelli.
Il documento condiviso all’unanimità, si basa su una serie di richieste:
- didattica orientativa a partire dalla scuola primaria (e non solo dalla secondaria);
- inserimento nell’organico delle scuole di ogni ordine e grado del profilo professionale dell’orientatore;
- formazione iniziale e in servizio dei docenti per attrezzarli opportunamente alle attività di orientamento trasversali e funzionali alla didattica orientativa;
- evoluzione del Ptco (le attività di alternanza scuola lavoro) con logica orientativa e interattiva con le realtà del territorio;
- moduli di orientamento con attività laboratoriali di almeno 30 ore in tutti i livelli di istruzione;
- rafforzamento dei piani formativi individualizzati (Pif) in linea con quanto previsto per gli istituti di formazione professionale.
“La Carta di Genova - dichiarano la Coordinatrice della Commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, Alessandra Nardini, Assessora della Regione Toscana e il Coordinatore della Commissione Istruzione, Claudio Di Berardino, Assessore della Regione Lazio - scaturita dall’iniziativa pubblica ‘Orientamenti’ pone le basi per aprire un confronto a livello nazionale sulla riforma dell’orientamento della scuola e della formazione per mettere in campo nuove competenze e professionalità utili a rimettere in moto l’ascensore sociale e, soprattutto, a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro chiamato in questo periodo a profondi cambiamenti. Ecco perché le due Commissioni, decima e undicesima della Conferenza delle Regioni, rispettivamente istruzione e lavoro, hanno deliberato un documento che soprattutto ora con le risorse PNRR e con i fondi europei deve essere occasione per qualificare la scuola e il lavoro e renderlo più dignitoso”.