La normativa individua come studenti con bisogni educativi speciali i ragazzi che soffrono di uno svantaggio:
- socioeconomico,
- culturale,
- linguistico.
Si trovano certamente in condizione di svantaggio socio-economico e culturale gli studenti seguiti dal servizio famiglia-minori, ma la condizione di disagio può anche essere segnalata dalla famiglia o rilevata dal Consiglio di Classe/Team docenti attraverso osservazione diretta.
Lo svantaggio linguistico e culturale diffuso tra gli studenti stranieri, neo-arrivati in Italia o che non hanno ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche, che frequentano la scuola italiana (l’incidenza complessiva sulla popolazione scolastica è del 5%).
Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e generano scarso funzionamento adattivo.
Per gli studenti in situazione di svantaggio è prevista la figura del docente referente che ha il compito di facilitare la relazione con la famiglia e con gli eventuali operatori sociosanitari e assistenziali.
Cura in particolare:
- la stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP) in collaborazione con il Consiglio di classe, condividendolo con la famiglia ed eventuali altri operatori del territorio
- relazioni tra la famiglia e il Consiglio di classe, comunicando alla famiglia i risultati della valutazione, promuovendo coinvolgimento e collaborazione.
Il docente referente è garante di quanto concordato nel progetto educativo personalizzato e condivide con il Consiglio di classe l’andamento del percorso dello studente.