Nel Progetto di vita Individuale vengono scritti tutti i desideri e i bisogni delle persone con disabilità e in questo modo si possono creare dei supporti per aiutarle a fare
ciò che desiderano. (legge n. 328/00 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”).
Il Progetto viene redatto dal Comune competente sulla base del Profilo di funzionamento, su richiesta e con la collaborazione dei genitori o di chi ne esercita la responsabilità, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche.
Il Progetto di vita è un «pensare» in prospettiva futura, nel senso dell’ «immaginare, fantasticare, desiderare, aspirare, volere…» e contemporaneamente «preparare le azioni necessarie, prevedere le varie fasi, gestire i tempi, valutare i pro e i contro, comprendere la fattibilità…».
Il rischio che spesso si corre nei confronti dei ragazzi con disabilità è quello di pensare, desiderare, sognare anche per loro; correndo il rischio di ascoltarli poco ("Pensami adulto" di Nicola Cuomo).
Nella scuola Secondaria di II grado è necessario costruire PEI che consentano un lavoro sulla costruzione del sé del ragazzo/della ragazza che si deve sognare, immaginare, vedersi adulto/a.