Nel 2022 ricorrevano il bicentenario della decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion e il centenario dall’apertura della tomba di Tutankhamon, due eventi storici che hanno segnato la nascita dell’egittologia moderna e, oltre alle naturali “celebrazioni” del Museo Egizio di Torino, e quelle avvenute in tutta Italia, anche il MuSel – museo archeologico e della città di Sestri Levante ha partecipato con l’ideazione e svolgimento di attività ludico-didattiche organizzate per la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo come “Scriba per un giorno” e per la Festa del papà come “Mummia per un giorno”.
Ed ora, nell’ambito de “I mercoledì del MuSel” si ricorda questi due eventi storici dedicati all’Antico Egitto, dialogando con lo studioso ed esperto torinese Luca Peis.
Mercoledì 23 agosto, alle ore 21, in sala Carlo Bo a Palazzo Fascie a Sestri Levante Luca Peis ci parlerà infatti del suo libro “Howard Carter, una vita all’ombra di Tutankhamon”.
La presentazione di questo libro si inserisce proprio nel filone della “scoperta” che quest’anno è stato scelto come il tema de “I mercoledì del MuSel”.
Dopo ben sette anni di ricerche, proprio nell’estate 1922 l’archeologo britannico Howard Carter riuscì a “strappare” l’ultimo sì al suo finanziatore Lord Carnarvon, e finalmente il 4 novembre trovandosi a lavorare presso la tomba di Ramses VI nella Valle dei Re riuscì a capire che lì si trovava anche il gradino di una lunga scala che conduceva ad un’altra tomba, la... sepoltura di Tutankhamon (1341-1323 a.C.), dodicesimo faraone della XVIII dinastia, il cosiddetto “faraone bambino”. Il corredo funerario era intatto, come la mummia, adagiata in un sarcofago d'oro massiccio. E, da buon inglese, invece di lasciarsi sopraffare dalle emozioni, inviò un telegramma a Lord Carnarvon, parlando di “Meravigliosa scoperta”, “Magnifica tomba con sigilli intatti” e anche se soltanto venti giorni dopo fu intuito che davvero quella, fra le già tante tombe rinvenute nella Valle dei Re, era davvero di Tutankhamon, certamente quel che non potevano ancora sapere era che, proprio grazie a quel ritrovamento, il semisconosciuto sovrano sarebbe presto diventato una vera e propria “star” del mondo egizio. Prima del 1922, di Tutankhamon si conosceva veramente poco, ma questa scoperta, più di altre, svegliò la fantasia del grande pubblico, accendendo i riflettori sull'egittologia, e per capirne i motivi occorre proprio partire da Howard Carter e seguirlo nella sua avventurosa esplorazione. E Carter comunque entrò nella camera funeraria il 16 febbraio 1923, quindi proprio quest’anno ricorrono i cento anni dagli sviluppi di questa indagine, che poi durò ancora per altri tre anni successivi. Sono iconiche le fotografie che lo ritraggono in abiti chiari, con lo sguardo determinato, i folti baffi e i capelli impomatati mentre è intento ad aprire un grande scrigno dorato o chinato sul sarcofago a osservare la maschera d’oro del giovane faraone, ma dietro a questa figura di apparentemente caparbio “archeologo romantico” c’era comunque un uomo, come tutti noi, e proprio tra le parole di Luca Peis scopriremo anche questo aspetto, più nascosto…
Luca Peis, piemontese, da sempre appassionato di Egittologia, dal 1984 è socio dell’Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio (ACME) di Torino, con la quale dal 2016 tiene corsi di lingua egizia e scrittura geroglifica, è al suo quinto libro a tema Egizi, in particolare sui geroglifici, finché proprio nel 2022 si è cimentato con questo studio su Howard Carter.
L’appuntamento è dunque per mercoledì 23 agosto alle ore 21, in Sala Carlo Bo a Palazzo Fascie a Sestri Levante. La partecipazione è libera e gratuita.
L’iniziativa è organizzata dal Comune di Sestri Levante e Mediaterraneo Servizi, tramite il MuSel – Museo Archeologico e della Città e il Sistema Bibliotecario Urbano, in collaborazione con l’Associazione A.Bi.Ci..
Per ulteriori informazioni sulle Biblioteche e sul MuSel è altresì possibile contattare l’ufficio IAT allo 0185 478530 o alla email indicata.